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Carenza dei medici, le dichiarazioni di Potito Salatto (presidente Aiop Puglia)
Carenza dei medici, di seguito le dichiarazioni di Potito Salatto (presidente Aiop Puglia): “La carenza di organici negli ospedali non è solo una questione di risorse, ci vuole anche una buona dose di coraggio. Continuare con politiche spot per poi ritrovarsi sempre davanti lo stesso scoglio è un gioco a somma zero, in cui perdono tutti amministratori, medici, cittadini. E’ di questi giorni la polemica, nella nostra regione, tra sindacati e le Asl sugli accordi con le cooperative private di medici per colmare le posizioni scoperte ma questa è solo una guerra tra poveri. Il problema è nazionale e va affrontato con una provvedimento che tenendo conto delle reali ed attuali esigenze del sistema sanitario composto da pubblico e privato, ridisegni i criteri di accesso non solo alla facoltà di Medicina, ma anche alle scuole di specializzazione. E se è vero come è vero che mancano i medici, si abbia il coraggio di aprire delle finestre di tre-cinque anni senza numero chiuso. Se ne parla da anni e non si agisce mai. Il passo ulteriore dovrà essere quello di consentire, con tanto di controllo, le specializzazioni anche alla sanità privata accreditata che di fatto svolge un servizio pubblico. E poi i contratti. I medici mancano anche perché quei pochi rimasti scappano all’estero dove c’è una prospettiva di crescita professionale maggiore e i contratti sono più competitivi. Proposte, queste di Aiop, che speriamo gli amministratori della Regione Puglia e coloro che ci rappresenteranno di qui a qualche settimana in Parlamento sappiano interpretare al meglio nella consapevolezza che è necessaria una nuova visione della risposta sanitaria. Il fabbisogno di salute è aumentato negli ultimi 15 anni, ma il sistema che governa uno dei diritti più importanti della nostra Costituzione è regolato da vecchie leggi, da criteri di riparto delle risorse assolutamente asimmetrici tra regioni del Nord e regioni del Sud, seppur a parità di popolazione. Un divario quello tra il Settentrione d’Italia e il Mezzogiorno che senza politiche compensative, non potrà che cristallizzarsi, quando non si allargherà. Una battaglia questa che ci auguriamo parta proprio dalla Puglia.